25 (OH) vitamina D incl. VDBP (Vit. D binding protein)

Siero, 1ml

Dal 01.07.2022, la determinazione della 25-OH vitamina D (vitamina D, analisi n. 330) è coperta dalle casse malattia solo nelle seguenti situazioni:
Sospetto o malattia del metabolismo osseo, dei reni, del tratto gastrointestinale, malassorbimento, fegato (vedi sotto).
Quando si richiede l'analisi, è necessario indicare nel modulo di richiesta o nella richiesta online se si applica una delle indicazioni (analisi supplementare n°. 008).

Qualora, per controllo del decorso, risulti indicata la determinazione del livello di vitamina D in uno dei casi, l’analisi può essere fatturata al massimo una volta ogni tre mesi.

Solo la vitamina D libera è biologicamente attiva. Circa l’1% della vitamina D totale è presente in forma libera. Il restante 99% è legato, soprattutto alla VDBP (proteina legante la vitamina D) e in piccola parte all’albumina e alle lipoproteine. La vitamina D in forma legata non può penetrare nelle cellule, è biologicamente inattiva e funge come riserva per l’organismo. La porzione di vitamina D libera rispetto a quella totale varia in base all’individuo e alla sua situazione clinica, e viene influenzata dal livello di VDBP e dalla sua affinità di legame con la vitamina D.

VDBP e albumina vengono prodotte nel fegato. In caso di disfunzioni o malattie epatiche, la produzione di queste proteine viene influenzata al punto che una misurazione della vitamina D totale potrebbe evidenziare una situazione di carenza, sebbene di fatto sia presente una riserva sufficiente di vitamina D libera, biologicamente attiva. Gli ormoni sessuali, in particolare gli estrogeni, stimolano la produzione di VDBP, portando la vitamina D libera a legarsi con maggiore facilità. Una proteinuria correlata a una malattia renale determina una perdita di vitamina D legata alla VDBP. Inoltre la produzione e l’affinità di legame della VDBP sembrano essere influenzate da fattori genetici.

Specialmente in caso di donne in gravidanza, che soffrono di malattie epatiche o renali è quindi opportuno rilevare la vitamina D libera, anziché la vitamina D totale. Il test della vitamina D libera è indicato anche qualora, dopo una terapia sostitutiva con vitamina D, il livello della vitamina D totale risulti ancora insufficiente.