Informazioni cliniche

Il virus herpes simplex è un virus a DNA. L’herpes simplex tipo 1 (herpes labialis, HSV-1) e l’herpes simplex tipo 2 (herpes genitalis, HSV-2) presentano, per il 50%, sequenze del DNA omologhe. Gli anticorpi sono presenti in circa il 95% dei soggetti adulti. Un’infezione pregressa da HSV-1 non è garanzia di protezione da infezioni da HSV-2 e viceversa.
Il periodo di incubazione va da 3 a 7 giorni. La durata dell’infezione, in caso di decorso privo di complicanze, è di circa 1 – 2 settimane. Spesso si ha una riattivazione endogena in seguito ai fattori seguenti: esposizione alla luce solare, irritazioni cutanee, stress, immunosoppressione, tumori, altre infezioni.
Malattie provocate da HSV-1 (herpes labialis): infezioni mucocutanee della metà superiore del corpo, eczema erpetico, herpes oftalmico, eventualmente con paresi facciale, gengivostomatite, cheratocongiuntivite. encefalite erpetica.
Malattie provocate da HSV-2 (herpes genitalis): infezioni mucocutanee della metà inferiore del corpo, vulvovaginite, herpes genitale, proctite, meningoencefalite, herpes neonatale.
Sempre più frequente è tuttavia un quadro clinico atipico: cavità orale infettata da HSV-2 (herpes simplex tipo 2) o genitali infettati da HSV-1 (herpes simplex tipo 1).
Gravidanza: Si può riscontrare un aumentato tasso di aborti spontanei o parti prematuri, ma non sono note embriopatie. L’infezione del neonato avviene di solito durante il passaggio nel canale da parto. In caso di reinfezione da HSV-2 nella gravida, circa il 5% dei feti si ammala durante il parto. Soltanto attraverso l’evidenziazione di una sieroconversione nella madre si può diagnosticare con certezza un’infezione erpetica clinicamente manifesta come infezione primaria.

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